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parte 2) L'eroe impavido William Wallace, Guerriero scozzese in nome della "Libertà"

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brave-heart77
view post Posted on 21/6/2009, 13:18





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L'EROE SCOZZESE
WILLIAM WALLACE
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Sir William Wallace (Elderslie, 1270 -- 23 agosto 1305) è stato un condottiero scozzese che guidò i suoi connazionali alla ribellione contro l'occupazione della Scozia da parte degli Inglesi; poco più che venticinquenne Wallace si ritrovò ad essere leader incontrastato della Resistenza Scozzese.

William Wallace è considerato tutt'ora eroe nazionale. La sua figura diventò nei secoli il simbolo della libertà scozzese e divenne protagonista di saghe e ballate popolari.

La visione popolare consolidata spesso considera Wallace come una "persona del popolo", in contrasto con il connazionale Robert the Bruce (Roberto I di Scozia), che era di nobile lignaggio. La famiglia di Wallace discendeva da Richard Wallace (Richard il Gallese), un possidente terriero che visse sotto i primi membri della famiglia Stuart, poi famiglia reale a pieno titolo.

CITAZIONE
<--- Statua commemorativa ad Aberdeen che rappresenta William Wallace

Esistono poche fonti di informazione contemporanee sulla gioventù di Wallace. Sappiamo che nacque nell'Ayrshire, suo padre era Sir Malcolm Wallace di Riccarton, e che aveva due fratelli, Malcolm e John.
William ricevette la sua educazione da due zii che erano sacerdoti, e quindi godette di una cultura superiore alla media dell'epoca, conosceva sia il francese che il latino. Il 1297, vide l'inizio dell'ascesa di Wallace. Secondo la leggenda locale dell'Ayrshire, Wallace venne fermato da due soldati inglesi per dei pesci che aveva pescato. La discussione dilagò in una vera e propria rissa, con il risultato che Wallace uccise i soldati. Un mandato per il suo arresto venne emesso poco dopo.


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Vera o falsa che sia questa storia, è chiaro che Wallace nutriva da lungo tempo un odio per gli inglesi, basato in parte sulla morte del padre per mano loro, avvenuta nel 1291. Wallace vendicò ulteriormente la perdita del padre vincendo battaglie a Loudoun Hill (nei pressi di Darvel, Ayrshire) e ad Ayr.

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Nel periodo in cui ha vissuto William Wallace, la situazione in Scozia era molto tesa. Edoardo I d'Inghilterra (che fu uno dei Re più aggressivi della storia inglese) godeva del più potente esercito d'Europa. La sua politica di oppressione contro la Scozia, spesso implicava sanguinarie repressioni contro i dissidenti, ciò gli valse il titolo di "Martello degli Scozzesi". Egli nel 1296 aveva annesso la Scozia al proprio impero ed aveva il controllo totale delle terre scozzesi. Inoltre aveva imposto ai clan di essere riconosciuto come loro sovrano indiscusso.
Con la tipica strategia del "compromesso", il re Edoardo aveva incoronato John Balliol come Re di Scozia, ma di fatto quest'ultimo aveva solo un potere rappresentativo. Il Re di Scozia in quegli anni, non era altro che un vassallo alle dipendenze della corona inglese.

I Lord scozzesi erano disuniti, spesso dilaniati da rivalità interne tra clan e questo rendeva la Scozia una facile terra di conquista. Forse i capi-clan erano troppo interessati ai propri possedimenti terrieri per maturare un vero spirito patriottico da contrapporre al dominio inglese. Un pò per rassegnazione, ma soprattutto per opportunismo, i lord pattuirono con il Re Edoardo il loro appoggio in cambio di favori o concessioni economiche e terriere.


CITAZIONE
<---- A sinistra, ciò che rimane del Castello di Berwik.

L'armata inglese arrivò fuori la città di Berwick alla fine del Marzo 1296 per trovare i cittadini ed il castello preparati per un lungo assedio. Gli abitanti erano talmente fiduciosi che schernirono l'esercito Inglese sul campo di battaglia. Ma le veterane truppe Inglesi, ora inferocite, e spronate dal loro re, catturarono la città vicina in pochi sanguinosi minuti e poi passarono il resto della giornata ad ucciderne i cittadini, uomini, donne e bambini, eseguendo gli ordini diretti di Edoardo I "Martello degli Scozzesi". Si racconta che venne uccisa talmente tanta gente che alle mura della città non si poterono toglierne le macchie di sangue per decenni, come un marchio.

I corpi furono lasciati in putrefazione per tutta l'estate e il re Edoardo obbligò tutti i capi-clan scozzesi a camminare per le vie della città, mostrando loro questo scempio di corpi dilaniati. Utilizzò questo scenario come terrore psicologico per assicurarsi il giuramento di fedeltà dei Lord scozzesi, siglato pochi giorni dopo.


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William Wallace invece fu il primo grande oppositore alla tirannia inglese. Spinto da fortissime motivazioni e dotato di un grande carisma, aveva cominciato la sua opera di guerriglia contro gli inglesi invasori, rispondendo alla violenza di Edoardo I con altrettanta violenza. Con la sua determinazione, riuscì in poco tempo ad attirare verso di sè sempre più sostenitori tra il popolo.

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William Wallace cominciò la sua ascesa nel 1297 ma ancora prima aveva fatto parlare molto di sè con le sue azioni di guerriglia contro gli inglesi invasori. Senza un vero esercito regolare, aveva creato delle schiere di sostenitori, soprattutto briganti ed emarginati. Organizzò dapprima attentati e gesti dimostrativi per incitare il popolo all'insurrezione, di cui si ricorda la Battaglia di Loudon Hill nel 1296. Successivamente mise a segno incursioni contro avamposti e rifornimenti inglesi. Egli partiva dalla montagna, e poi riusciva a ritirarsi ancora tra i boschi e i monti.


CITAZIONE
<--- a sinistra, un quadro che rappresenta la battaglia di Loudon Hill avvenuta nel 1296

Fu un attentato condotto da William Wallace alla guida di 50 uomini che si scagliarono contro un convoglio inglese composto da 180 soldati di cui la maggior parte era a cavallo. Essi proteggevano grandi quantità d'oro saccheggiate agli scozzesi. Il convoglio stava attraversando la valle di Irvine ed era diretto verso il porto dell'Ayr. Gli inglesi erano guidati da un certo Fenwick, che diversi anni prima uccise il padre di Wallace. Gli scozzesi, totalmente privi di cavalleria, bloccarono il passaggio con cumuli di detriti e si appostarono tra gli alberi in attesa che passasse il convoglio. In quel punto la strada si restringeva e accanto c'era una gola. L'intento di Wallace era quello di coglierli di sorpresa in maniera che non ci fosse possibilità di fuga per i cavalieri inglesi. Al momento opportuno, gli uomini di Wallace si gettarono sul nemico con grande impeto riuscendo ad accerchiarlo nonostante l'inferiorità numerica. Sterminarono tutti i soldati inglesi compreso Fenwick

Nella primavera del 1297 , a Lanark, Wallace fece strage di un'intero contingente di soldati inglesi compreso lo sceriffo locale che sorvegliavano il territorio.
Ciò alimentava sempre di più la sua fama di "bandito feroce e inafferrabile" capace, se necessario, di utilizzare violente rappresaglie e di rispondere colpo su colpo ai sopprusi dell'esercito inglese.















Tant'è vero che nel 1297 combatté assieme a Sir William Douglas, a Scone. L'amministratore della Corte di Giustizia inglese, alla notizia che Wallace era giunto alle porte della città si diede immediatamente alla fuga.
Questa ennesima azione fu molto eclatante nella sua immagine e nel suo significato. Era la chiara evidenza che il nome di William Wallace era ormai capace di generare terrore tra gli inglesi e la sua furia si stava abbattendo direttamente contro il simbolo del dominio inglese: le sue istituzioni. Era il tempo di combattere e di agire, William Wallace sapeva di avere acceso la miccia della rivoluzione. Poteva già contare su un gran numero di sostenitori tra il popolo. Ma c'era bisogno di una forza militare coesa, organizzata e numerosa di tutti i clan scozzesi.



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Ma ancora una volta emerge l'opportunismo dei Lord che si accordarono con l'amministrazione inglese, siglando un patto di non belligeranza con l'Inghilterra. Come a voler prendere le distanze dall'idealismo di Wallace e ribadire invece la loro fedeltà al Re Edoardo.

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Wallace non trovando appoggio dai clan più rappresentativi, decide di gettarsi direttamente in battaglia contando sulle sue forze e quelle di un nuovo alleato. Lasciò la sua base nella Foresta di Selkirk per unirsi all'esercito di Andrew de Moray, a Stirling. Moray era un importante nobile, uno dei pochi Lord schierati apertamente contro l'Inghilterra e pronto a dare battaglia. Egli aveva dato il via ad un'altra sollevazione popolare contro gli Inglesi, e a Stirling le loro forze congiunte si prepararono ad incontrare gli inglesi in battaglia.

CITAZIONE
<--- a sinistra, una rappresentazione artistica della famosa battaglia di Stirling Brigde (il Ponte di Stirling). Emerge da questo quadro la concitazione di questa battaglia, che avveniva in una porzione di territorio molto stretta (alle estremità di un ponte) combattuta da migliaia di uomini. Molti di loro morirono annegati.

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L'11 settembre 1297 vide una straordinaria e decisiva vittoria per Wallace e gli scozzesi a Stirling Bridge.

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Gli Inglesi si presentarono con una certa spavalderia, forti della loro netta superiorità numerica e con un esercito professionista ben organizzato.
A loro si opponevano orde di scozzesi, caotiche, inesperte, per la maggior parte composte da uomini del popolo radunati tra i vari villaggi, sotto il comando di William Wallace. L'esito della battaglia sembrava già scritto a favore degli inglesi ma Wallace riuscì a capovolgere completamente il risultato.

Wallace prese posizione sulle piccole elevazioni che comandavano l'ansa del fiume e gli assicuravano una via di ritirata verso le montagne. L'armata inglese, sicura per il numero e per i cavalieri pesanti, cominciò a passare il ponte; quando fu passata metà dell'armata, Wallace lanciò un contingente a conquistare la testa del ponte e attaccò di fronte le forze già sulla sua riva. Confusione e poi la strage: Cressingham, il vice-capitano degli inglesi restò ucciso, Warenne (nobile inglese che guidava la spedizione) scappò fino a Berwick (Settembre 1297).

Sull'onda dell'entusiasmo generale, Wallace non si limitò a mettere in fuga l'esercito inglese ma, con una serie di attacchi mirati cominciò una massiccia contro-offensiva. Occupò tutti i castelli, anche quello di Berwick (che era una delle roccaforti inglesi in territorio scozzese). Sconfinò in Inghilterra devastando il Northumberland e il Cumberland, con crudeltà spietata, coadiuvato dai nobili scozzesi settentrionali che tentarono anche di prendere Carlisle.





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La battaglia di Stirling Brigde rappresentò una cocente sconfitta per l'Inghilterra e rilanciò con prepotenza il grido di LIBERTA' del popolo scozzese.

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Successivamente alla vittoria, Wallace venne nominato cavaliere e Guardiano di Scozia il 13 marzo 1298 (altissima onoreficienza che aveva il valore di "Capo di Stato"). Sfortunatamente, de Moray venne ferito gravemente nella battaglia e morì tre mesi dopo. La loro alleanza si era rivelata di successo, ma ora Wallace era da solo e con battaglie ancor più grandi da affrontare.




CITAZIONE
<--- A sinistra, lo schema tattico della Battaglia di Stirling Brigde.

Si racconta che l'inglese John Cressingham, vice capo della spedizione inglese a Stirling era talmente odiato dagli scozzesi per le sue efferattezze, che dopo la battaglia fu squoiato e William Wallace utilizzò la sua pelle per farne il fodero della propria spada.

CITAZIONE
A destra, il "Wallace Monument" dedicato all'eroico combattente --->

Con la formidabile vittoria di Stirling , il popolo Scozzese si presenta unito e carico di odio verso l'invasore inglese come non mai. William Wallace, con il suo carisma e il suo coraggio è riuscito a creare un orgoglio nazionale, uno spirito patriottico ardente che proseguirà anche dopo la sua morte, nella Prima Guerra d'Indipendenza. Poichè non combatteva per interessi personali come alcuni Lord, era considerato il leader indiscusso del popolo che agiva per il popolo.




CITAZIONE
<--- A fianco, un'immagine attuale della località "Stirling Brigde" (Il Ponte di Stirling) teatro della celebre battaglia tra le forze scozzesi guidate da William Wallace che sconfissero il ben più vasto esercito inglese.
Nel film "braveheart" diretto e interpretato da Mel Gibson viene raccontata questa battaglia. Tuttavia (per esigenze di spettacolarità cinematografica) la ricostruzione non è esatta, poichè la pellicola propone uno scontro su campo aperto, nella realtà i due eserciti si fronteggiavano da una parte all'altra del ponte.

Ciò che invece appare molto realistico nel film è la composizione dei due schieramenti. Da una parte le truppe inglesi professioniste, ben armate e inquadrate secondo un'arte bellica consolidata. Dall'altra l'esercito scozzese, perlopiù composto da "gente del popolo" e quindi meno preparato alla guerra. Tuttavia mentre gli inglesi combattevano per "routine" e per senso del dovere, gli scozzesi erano animati da grande ardore e coraggio, in nome della libertà. Le diverse motivazioni, oltre alle strategie adottate in battaglia, fecero la differenza.

Edoardo I tornò in Scozia nel 1298, assetato di vendetta. Questa volta fu il monarca inglese in persona a dirigere la campagna militare, lasciando in secondo piano la guerra con la Francia.
Si presentò con un esercito di quasi 3000 uomini a cavallo (per metà mercenari, per metà signori e dipendenti inglesi) oltre a un numero immenso di soldati che superavano le 20.000 unità.

Questo la dice lunga sul suo intento: non si limitava a dare la caccia a William Wallace, ma voleva schiacciare il suo esercito e annientare la sua immagine di "leader" sapendo che senza la sua carismatica guida, gli Scozzesi sarebbero stati di nuovo sottomessi facilmente.
Un grave errore di valutazione quello di Edoardo I, di cui si accorgerà solo qualche anno più tardi.

La rivoluzione scozzese era diventata un'onda incontrollabile anche per la poderosa macchina da guerra inglese. Contrariamente a quanto auspicava il Re Edoardo, l'eventuale morte di Wallace non sarebbe bastata a fermare quest'onda d'urto, poichè un'altro eroe scozzese, finora tenutosi in disparte, avrebbe raccolto l'eredità morale di sir Wallace e si sarebbe presto lanciato in battaglia. Quest'uomo corrisponde al nome di Robert The Bruce.


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L'imparità di forze in campo era evidente. Edoardo I, aveva a disposizione una forza militare impressionante, di gran lunga superiore agli impavidi guerrieri guidati da Wallace. La superiorità non era solo numerica ma nella qualità stessa dei vari reparti.
Uno di questi era composto da alcune migliaia di arcieri gallesi dotate di "arcolungo" (long bowman) un'arma devastante per l'epoca che l'Inghilterra sfruttò con successo in molte battaglie che seguirono.

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CITAZIONE
Qui sulla destra una statua gigante in memoria di Sir William Wallace. Essa è alta ben 9 metri in totale (contando la base) e si trova a Dryburgh. La versione originale risale addirittura al 22 settembre 1814, poi subì varie modifiche, l'ultima nel 1991 in cui fu apposta questa bellissima iscrizione poetica:

“Peerless knight of Elderslie
Who wav’d on Ayr’s romantic shore
The beamy torch of liberty,
And roaming round from sea to sea
From glade obscure of gloomy rock (*)
His bold companion call’d to free
The realm from Edward’s iron yoke.”


Tradotto in italiano:

"Impareggiabile guerriero dell'Ederslie
Che ha sventolato sulla romantica spiaggia dell'Ayr
La radiosa fiaccola della libertà,
Girovagando tra un mare e l'altro
Partendo dalla tetra palude della triste pietra (*)
Il suo pensiero ardente invocava di liberare
Il Regno dalla feroce tirannia di Edoardo "



* si riferisce alla Pietra di Scone, detta anche "Pietra del Destino" che aveva un altissimo valore spirituale e leggendario per gli scozzesi. Davanti a questa Pietra, da secoli, venivano incoronati i Re di Scozia. Fino a quando re Edoardo non decise di appropriarsi di questa reliquia, per castigare gli scozzesi in segno di sfregio alle loro tradizioni. La "pietra del destino" fu portata nel suo palazzo a Westmister e installata nel trono d'Inghilterra.



Il re Edoardo, pianificò la campagna militare obbligando tutti i Lord scozzesi a prestare giuramento alla corona. Chi si sarebbe rifiutato veniva accusato di tradimento contro l'Inghilterra e punito con la pena di morte. Gran parte dei Lord, ancora una volta, intimoriti dalla potenza militare inglese e dall'efferatezza del loro sovrano, prestarono giuramento chiamandosi fuori dal conflitto.

William Wallace veniva di nuovo isolato e privato di rinforzi essenziali per la sua causa.

Ma egli con grande astuzia, riuscì lo stesso a creare scompiglio tra il nemico. In giugno infatti l'esercito inglese marciò verso il nord, e si trovarono ad affrontare una situazione imprevista. Wallace ordinò di fare terra bruciata davanti agli inglesi, così da togliere agli invasori ogni possibilità di approvvigionamento. La situazione andò precipitando e l'esercito inglese si trovò stretto dai morsi della fame, al punto che andava serpeggiando il germe della ribellione, soprattutto tra i gallesi. Edoardo I si trovava nei pressi di Edimburgo e stava per decidere l'ignominiosa ritirata, quando ricevette la notizia che Wallace si era attestato nel bosco di Callendar vicino a Falkirk, a sole tredici miglia di distanza, pronto a inseguire il nemico inglese in ritirata. L'occasione era favorevole per gli Inglesi, per tentare un attacco diretto a sorpresa contro il tanto odiato "Guardiano di Scozia" e i suoi seguaci.



























I due eserciti si affrontarono a Falkirk (Luglio 1298). Gli Inglesi sbaragliarono le forze di Wallace, com'era prevedibile.
Wallace dispose le sue forze in quattro masse (schiltron) di picchieri, che tenendo le picche inclinate in avanti e col calcio piantato in terra, offrivano un ostacolo insuperabile alla cavalleria pesante; pochi arcieri difendevano gli approcci.
La fronte era protetta da una palude, le spalle dal terreno elevato e boscoso. - Non aveva che pochi cavalieri, perciò la fanteria contro gli armati a cavallo doveva tenersi sulla difensiva.
Le prime squadre inglesi che tentarono attacchi alle ali, si infransero contro i picchieri.


Ma Edoardo I, prima di ordinare la carica generale, mise in disordine gli schiltrons col tiro accelerato dei suoi arcieri iniziando così, su larga scala, l'impiego tattico sistematico di questa strategia che solo dalla metà del Duecento era stata introdotta negli eserciti inglesi. L'attacco della cavalleria pesante infranse facilmente le ultime resistenze. Wallace riusci a salvarsi scappando sui monti.


CITAZIONE
A destra, rappresentazione della battaglia di Falkirk. ---->


Si vede chiaramente come l'esercito inglese fosse in netta superiorità numerica.
Da notare la disposizione difensiva scozzese composta dagli schiltronsche fu largamente impiegata da William Wallace nelle sue battaglie.



Lo schiltron era una particolare formazione difensiva utilizzata spesso dai soldati scozzesi muniti di lance lunghe. Il suo utilizzo viene registrato a partire dal 1000 d.C. in Inghilterra.


Si tratta di un insieme di soldati che si chiudono a riccio a ranghi serrati, con gli scudi adiacenti l'un l'altro e lunghe lance protese in avanti in ogni direzione cosicché questa formazione ricorda effettivamente un porcospino irto di aculei nell'atto di difendersi.
Può essere considerata una variante della classica falange largamente utilizzata dagli eserciti greco-macedoni.

Tale formazione era particolarmente indicata per fronteggiare assalti di cavalleria; al contrario della falange, lo schiltron può difendersi da ogni lato, ma necessita di grande disciplina per essere adottata con successo e risulta più vulnerabile al tiro (di archi o balestre per esempio) a distanza.
Il suo utilizzo è collegato alle guerre tra Scozia e Inghilterra nel XIII secolo. Fu adoperata con successo dagli scozzesi nella battaglia di Bannockburn e nella battaglia di Stirling Bridge mentre il suo uso tradizionale portò alla sconfitta gli scozzesi guidati da William Wallace nella battaglia di Falkirk.

Dopo questa battaglia il mito di Wallace, del grande e impavido condottiero, cominciava a svanire. L'entusiasmo generato dai suoi successi si affievoliva e lentamente i clan di scozia cominciarono a rimettersi alle volontà di Edoardo cercando trattati di pace con lui.
William Wallace non abbandonò mai i suoi ideali di libertà e fino all'ultimo si oppose estranuamente a questi gesti di riappacificazione con l'Inghilterra a tal punto che volle sbarazzarsi del titolo di Guardiano di Scozia, consegnandolo ai suoi successori John Comyn e Robert The Bruce. Non avendo più un esercito su cui contare, deluso dall'atteggiamento remissivo dei clan scozzesi, viaggiò in Francia, cercando aiuti dal re Filippo il Bello e perfino in Norvegia. Non si esclude che si sia recato in Vaticano in cerca di aiuto dal papa.


Sir William riuscì a sfuggire alla cattura da parte degli inglesi fino al maggio 1305, quando un'altro ennesimo tradimento tramato alle sue spalle lo coinvolse tragicamente.
William Wallace fu invitato ad un incontro con altri Lord Scozzesi per decidere nuove strategie contro gli inglesi invasori. Ma ciò era solo una trappola mortale!!!
Sir John de Menteith, un cavaliere scozzese leale ad Edoardo I d'Inghilterra, lo catturò vicino a Glasgow.



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Dopo un processo sommario, le autorità inglesi lo giustiziarono atrocemente, il 23 agosto 1305, a Smithfield (Londra), nella maniera tradizionale riservata ai traditori: egli venne impiccato e quindi squartato. La sua testa venne infilzata su un palo appuntito e posta sul London Bridge. Il governo inglese espose varie parti del suo corpo in maniera raccapricciante a Newcastle, Berwick, Edimburgo e Perth.

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La lapide (vedi fotografia) si trova su un muro del St Bartholomew's Hospital, vicino al luogo dell'esecuzione di Wallace, a Smithfield. I patrioti scozzesi e altre persone interessate spesso visitano questo luogo e vi depongono dei fiori. In memoria dell'eroismo dell'impavido William Wallace.



Edited by brave-heart77 - 18/3/2012, 21:30
 
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